Paperina

CAMPO ALLA SUGHERA PRESENTA A VINITALY 2015  IL PROGETTO “URBAN ART”

Sarà presentato nella prossima edizione di Vinitaly il progetto che unisce arte urbana e agricola a Bolgheri. Campo alla Sughera lancia un nuovo progetto. Si tratta del primo Museo di Urban Art tra le vigne esistente al mondo. In un panorama di assoluta bellezza, quello della cantina Campo alla Sughera, UrbanArtists nazionali e internazionali saranno chiamati a esprimersi su che cosa rappresenta per loro il vino, partecipando a una esposizione permanete di “pareti in vigna”. Insomma non i muri dei musei, ma vigneti. Non quadri, ma intere pareti autoportanti, messe a disposizione di grandi talenti, saranno trasformate in opere d’arte nel corso di più tappe. Il lancio e la presentazione di questo Museo, decisamente sui generis, non poteva che avvenire durante il Vinitaly, la più prestigiosa kermesse internazionale legata al vino: domenica 22 marzo 2015 alle 12, al padiglione 9 della Toscana, allo stand C15 di Campo alla Sughera, verrà svelata la prima grande opera acquisita dalla cantina, che verrà poi immediatamente trasportata nei vigneti bolgheresi. «Il writing sta divenendo sempre più protagonista nel mondo dell’arte e della cultura contemporanea – dice Felice Tirabasso, direttore di Campo alla Sughera – e il nostro mondo deve stare al passo coi tempi. Abbiamo quindi deciso di comunicare il vino in modo totalmente nuovo e non vediamo l’ora di partire con questo progetto».

Quest’anno il Vinitaly sarà teatro di un vernissage unico e davvero sui generis: la cantina Campo alla Sughera di Bolgheri ha invitato la writer Laurina Paperina, nota per far discutere con la sua arte dissacrante, a esporre un’intera parete di sue creazioni “graffitare”. Tutto questo per lanciare un nuovo progetto all’insegna proprio dell’urban art: “Siamo molto emozionati – continua Tirabasso – perché questa avventura rappresenta una novità assoluta nel mondo del vino. Siamo felici di aprire le nostre cantine alla gente e crediamo che questi nuovi modelli di comunicazione siano efficaci e giusti».

Il curatore del progetto è Nicolas Ballario, giovane critico che ha alle spalle collaborazioni con le più importanti istituzioni artistiche del Paese (dalla Biennale di Venezia, al Festival di Spoleto fino ad Artefiera) ed è attualmente curatore per il settore arte di Rolling Stone Italia: «Questa iniziativa è uno scardinamento della concezione di “cantina” – dice Ballario – perché il writing è l’arte del tessuto urbano. L’audacia di Campo alla Sughera li ha portati a capire che la vigna deve aprirsi al mondo, ed è bello che possiamo iniziare con una grande artista, che ci racconta il vino in modo sarcastico e graffiante».