La Rocca di Castelfalfi, terrazza
La Rocca di Castelfalfi, terrazza

La Rocca di Castelfalfi, terrazza
La Rocca di Castelfalfi, terrazza
Sembra di essere in un paese incantato soprattutto quando varchi la terrazza della Rocca di Castelfalfi dove si trova il ristorante guidato dal giovane chef Michele Rinaldi. Cresciuto al fianco di Gualtiero Marchesi (all’Albereta di Erbusco in Franciacorta, poi esperienze che si sommano, tra le altre, in Spagna nel Restaurante Martin Berasategui, 3 stelle michelin e Da Vittorio di Brusaporto (Bg), 2 stelle michelin), un bergamasco che  ha scelto la Toscana per realizzare il sogno di un luogo vocato al cibo in una cornice mozzafiato.

Siamo a Montaione, nel fiorentino, Castelfalfi ne è una frazione, anche qui sono passati prima i Longobardi e poi i della Gherardesca, un tempo dimenticata e arroccata oggi completamente “colonizzata”  e restituita a nuova vita turistica ed enogastronomica dal tour operator mondiale, ma di origini tedesche, la multinazionale Tui. E’ balzata alle cronache anche perché fu scelta dall’attore e regista Roberto Benigni per girare alcune scene di Pinocchio.

L’ambiente è caldo e i sommelier molto preparati e attenti. Non si può rinunciare all’aperitivo in terrazza. Nel piatto, anteprima stagione autunno-inverno, colori e sapori che sposano il nord con il centro. Quello che si capisce, subito, è la misura, la precisione e il perfetto equilibrio che scaturisce da ogni preparazione. Niente è lasciato al caso. E così non potrebbe non essere per uno chef col curriculum di Rinaldi.

In definitiva, avrei scelto un’alternativa all’antipasto, un salmone (con pane al nero di seppia e caviale) , che mi è apparso un po’ slegato dal caldo ambiente in cui veniva servito, seppur marciando con grinta verso i consenzienti palati nordici,  e il piedino di maiale (ripieno di coppa, funghi e tartufo), egregiamente confezionato e cotto, mi sento di consigliarlo solo agli appassionati del genere (ottimo l’abbinamento proposto con il rosso Curtefranca di Ca’ del Bosco 2010). Da provare lo spaghetto artigianale con bottarga, cannolicchi e carciofi anche se la presentazione eccessivamente barocca  e il risotto alle lumache di un verde intenso donatogli dalla lavorazione certosina del cavolo nero. Una proposta non scontata e curiosa che attesta uno chef in continua evoluzione.

 

 

 

chef Michele Rinaldi spaghetto con bottarga e cannolicchi Risotto con le lumache

 

SCELTO PER VOI Il dessert. DOLCE AUTUNNO

CREME BRULEE ALLA ZUCCA CON MORBIDO DI PANFORTE E GELATO AI FICHI

 Rivisitazione di panforte con creme brulèe alla zucca e gelato ai fichi d’India. Una  conclusione entusiasmante e molto vivace, in un ambito, quello dei dessert, in cui spesso si scade nell’ovvio e nel già visto e assaggiato. Ottimo 

Dolce autunno