I VOLTI NUOVI DELL’IMPRENDITORIA AGRICOLA
Alessandro Scappini, un ragazzo che vanta una lunghissima tradizione familiare nel commercio di articoli per la casa. La sua azienda a Donoratico è stata una delle prime licenze consegnate nel territorio, alla fine dell’Ottocento. Ancora oggi i genitori Alberto e Licia conservano la prima ricevuta, ormai divenuta un reperto storico. Da anni il figlio si è dedicato alla produzione agricola al Podere il Castellaccio, dove realizza olio extra vergine di oliva. Ma per questa primavera presenterà anche il neonato vino: “Dinostro”. Un’altro giovane imprenditore che si lancia con motivazione e spirito nell’impresa vinicola.
Quando ha cominciato a pensare al vino? Quando ho terminato gli studi da perito agrario, dopo un breve periodo universitario, durato circa tre anni, presso la facoltà di veterinaria, il pensiero si è fatto sempre più costante. Ma non credo possa esserci un momento temporale preciso, ho sempre vissuto con la speranza di realizzare un sogno che parlasse di vino: la passione , lo stile di vita, la sensibilità verso la natura e la magia della produzione hanno fatto il resto .
Come ha raggiunto questo traguardo? Non ho ancora raggiunto nessun traguardo, sono al punto di partenza, ma già ora occorre una grande determinazione, molti sacrifici e un pizzico di follia .
Chi l’ha affiancata in quest’avventura? Vi dirò trovo molta determinazione guardandomi dentro, ma non si può fare tutto da soli. La mia forza è condividere questo progetto con una squadra motivata dalle stesse ambizioni, con la famiglia, ma soprattutto con una persona … Il resto lo faccio insieme a Laura Zuddas, la nostra enologa, con lei parlo spesso, cerco di trasmetterle le mie emozioni, le mie sensazioni e lei prontamente le converte in vino.
DiNostro è un vino in purezza? Dinostro è un Sangiovese in purezza. Dinostro vuole trasmettere un senso di appartenenza ad un territorio che quotidianamente viviamo e rispettiamo ricevendo in cambio una straordinaria bellezza. Il nostro vino nasce da un vigneto di quarant’anni di storia, ho voluto mantenerlo tale per non perdere un “patrimonio” genetico ormai scomparso o quasi dal panorama viticolo Bolgherese . La vendemmia del 2010 uscira in aprile, quella del 2011 oltre al Dinostro ci porterà un nuovo vino, ma per il momento è ancora senza nome.
Una piccola riflessione sul mercato che cambia. La sua attività storica e la nuova avventura del vino E’ innegabile stiamo vivendo un momento congiunturale veramente difficile, il mercato è ancora stanco e molto probabilmente è compromesso. Nonostante tutto vorrei riuscire ad infondere un messaggio se pur timido di ottimismo, chiaro che la esuberanza commerciale degli anni ‘80 non tornerà più e diffidiamo da chi comunque lo crede, ma i mercati sono semplicemente cambiati. Sono convinto che la chiave capace di riaprirli si nasconda nella velocità. La velocità con cui una azienda riesce in maniera camaleontica ad adattarsi alle nuove esigenze mantenendo una struttura snella e la mente aperta verso la globalizzazione: credo fortemente che non sarà il più grande a “sopravvivere“ ma il più veloce .
Un messaggio di condivisione… Nel mio tentativo di imprendere c’è un filo conduttore che lega le mie due attività: i negozi sono sempre più impostati verso la cucina, piuttosto che l’oggettistica, la tavola è ancora un elemento che emoziona, che crea convivio, per assaporarla servono gli strumenti giusti .. e come può esserci del convivio senza del buon vino …….??
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