Le arachidi sono frutti della terra che tutti amiamo, le gustiamo negli aperitivi, divengono dolci ma sono importanti anche in cucina grazie alla loro ricchezza di vitamine e polifenoli. Le arachidi furono importate in Europa dai portoghesi nel lontano 1500 ma soltanto nel 1700 si diffusero in Italia. La loro notorietà la dobbiamo però agli americani che con il loro arrivo, durante la seconda guerra mondiale, le  condussero ampiamente il tutta la penisola anche attraverso prodotti che non conoscevamo come il burro di arachidi. I semi di nocciolina che siamo abituati a sgranocchiare al cinema, nel tempo libero tra un pasto e l’altro, sono altamente proteici e ricchi di niacina che contribuisce alla circolazione sanguigna e alla salute del nostro cervello. Ma anche ricche di antiossidanti e quindi utili alla salute. La pianta di arachidi ha origini lontane proviene infatti da paesi caldi come il Brasile, l’Africa e  Israele. Oggi però, grazie alla testardaggine di due giovani imprenditori, le noccioline vengono prodotte e raccolte anche in Val di Cornia.

L’azienda di Stefania Paggetti e Marco Razzolini produce ormai dal 2007 ed è stata una scommessa che hanno vinto proprio con il passare degli anni. Marco è nato e cresciuto tra le noccioline che già i suoi nonni, negli anni ‘50, compravano e torrefacevano per poi rivenderle alle fiere e alle feste di paese. Era il 1951 quando il nonno di Marco acquistò un tostatore a legna e decise di dedicarsi a questa attività. La materia prima l’acquistava dagli americani, all’epoca era impensabile coltivare le noccioline, non si conciliavano affatto con le colture italiane e si pensava che il clima non fosse adatto. Nonno Alfeo caricava il tostatore su un vecchio camion e poi via in giro per il comprensorio a far felici tutti con le noccioline calde appena tostate. Così l’amore per questo prodotto e la passione ha coinvolto anche Marco che con sua moglie Stefania hanno preso una  decisione importante, quasi rivoluzionaria: riuscire a coltivare le noccioline in Toscana! Oggi l’azienda lavora 7 ettari di terreno a noccioline che producono ogni anno circa quarantacinque quintali di arachidi. I frutti si seminano in primavera, verso la metà di aprile, mentre la trebbiatura avviene in settembre. In questo mese le piante vengono trebbiate e si raccolgono i frutti che nascono sotto terra, per due, tre giorni vengono lasciati sul terreno sotto i raggi del sole ad asciugare, e poi si procede con la raccolta e l’insacchettamento in balle di iuta. Le noccioline hanno la durata di un anno e quindi possono essere lavorate fino all’aprile successivo. Per crescere le arachidi hanno bisogno di un terreno morbido e  sabbioso, umidità e una temperatura che va dai 30 ai 35°. Se in estate non piove occorre annaffiare di giorno il raccolto per far ribollire il terreno e ricreare l’umidità necessaria.

Marco come avete fatto a convincervi di poter coltivare in val di cornia una pianta tropicale? Abbiamo tentato, l’ abbiamo fatto per fornire ai nostri clienti un prodotto genuino, coltivato e raccolto qui sul territorio. Ogni volta che vendevamo le noccioline i clienti ci chiedevano da dove arrivasse il prodotto e noi rispondevamo che arrivava dalla Cina,  dall’Egitto o dal Sudamerica. Non erano molto convinti perchè oggi c’è diffidenza verso il prodotto straniero. La filiera corta e certificata riesce invece a convincere il cliente. Tentar non nuoce e il nostro tentativo ha avuto successo, le noccioline crescono anche qui, sulla costa etrusca!

Quanti coltivatori di noccioline ci sono in Toscana? Noi siamo gli unici, e in tutta l’Italia si contano sulle dita di una mano. Nel nord ci sono dei coltivatori di noccioline ma si dedicano soltanto alla produzione di olii alimentari. Bisognerebbe che altri si occupassero di queste colture per soddisfare tutta la richiesta nazionale. Potrebbe rivelarsi una coltivazione  alternativa e molto più redditizia di quella dei cereali, inoltre si può fare senza avere necessità di grandissimi appezzamenti di terreno. Il mio sogno sarebbe quello di mettere insieme una decina di produttori per formare un consorzio e affrontare meglio le problematiche di queste colture, quasi completamente sconosciute in zona.Ci vorrebbe  una selezione del seme più adatto alle nostre terre e la registrazione di prodotti doc. Inoltre le prospettive di guadagno sono positive visto che l’industria dolciaria acquista le noccioline a circa 170 euro al quintale. Molti giovani oggi sono senza lavoro e la coltivazione delle noccioline non è difficile, non ha bisogno di cure eccessive e troppo impegno. Forse potrebbe divenire un nuovo business in un territorio fortemente in crisi.

Lei possiede anche un tostatore a legna che è un pezzo di antiquariato industriale! Certo, mio nonno lo comprò nel 1937 e a oggi è ancora funzionante. Ogni volta che andiamo in giro per sagre e fiere tutti sono affascinati dal suo funzionamento, questo mi rende orgoglioso  perchè rappresenta il legame con il passato, con mio nonno e mio padre Mario.

Lei e sua moglie avete deciso di fare questo lavoro e di andare molto lontano dalla costa etrusca, girate l’Italia con il vostro camper attrezzato . Si, i miei all’inizio erano contrari perchè già la Liguria a loro sembrava un luogo  davvero sperduto. Noi facciamo tre mercati settimanali qui nel comprensorio e poi girovaghiamo per l’Italia per promuovere e vendere i nostri prodotti a base di noccioline.

Che cosa producete? Oggi curiamo molto i derivati e nel nostro laboratorio produciamo addormenta suocere, croccantini, burro di arachidi, arachidi salate da aperitivo, marmellata di arachidi e una grande novità: cantuccini con le noccioline, una vera specialità!

Stefania lei è l’autrice di questi prodotti, come riesce a conciliare tutto? Il mezzo di locomozione è sicuramente la passione: mi alzo alle cinque di mattina e organizzo la giornata lavorativa, il rapporto con i clienti mi dà la forza e l’entusiasmo per fare tutto.

Lo scorso anno siete stati visitati dalla tv, Rai Tre vi ha fatto un bellissimo servizio… Vi ha aiutato a farvi conoscere? Sicuramente ha incuriosito e suscitato interesse intorno a un prodotto considerato”straniero”. I clienti hanno avuto modo di conoscere meglio la nostra azienda, le colture di noccioline e ciò che realizziamo usando esclusivamente un prodotto italiano sicuro e certificato. Spesso ci riconoscono e ci chiedono se siamo davvero noi quelli apparsi su “Buongiorno Regione” di Rai 3. Del resto i media televisivi hanno il potere di dare notorietà e ci hanno dato una mano a promuovere anche il nostro territorio. Facciamo questo lavoro dal 1986 e soltanto oggi possiamo dire di aver raggiunto il nostro scopo. Lavorare con serietà e con passione è quello che ci permette di andare avanti, i clienti, in un periodo di recessione come quello in cui ci troviamo, cercano solo la qualità e non gli interessa se spendono qualcosa in  più. La cosa importante è avere un prodotto di alta qualità ma soprattutto italiano.

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