La prima verticale di Ornellaia Bianco, che ha visto nei calici tutte le annate prodotte, dalla 2013 alla 2019, si è svolta nel ristorante di Carlo Cracco in Galleria Vittorio Emanuele a Milano alla presenza del direttore generale della tenuta Axel Heinz.
Ornellaia vanta il primato di aver dato origine al primo Sauvigno blanc in purezza, era il 1987 e si parla di Poggio alle Gazze. Il vino ha cambiato pelle negli anni ma è rimasto un punto di riferimento dell’espressività e potenzialità del bianco Igt nel territorio dei grandi rossi. Col tempo si è “uniformato” alla vocazione bolgherese comprendendo anche una percentuale di Vermentino, Verdicchio e Viognier ma può darsi l’uvaggio si modifichi
ancora nel futuro, allo studio anche il Sémillon.
Poi c’è stato un periodo di stop e il ripensamento verso un nuovo bianco di maggiore complessità e soprattutto capace di invecchiare, un grande nuovo bianco italiano.
La verticale di Ornellaia Bianco offre lo spunto per un bel viaggio che delinea un percorso sperimentale, mai banale ed affascinante con annate considerate minori in grande spolvero a partire dalla 2013 per continuare con la sorprendente pienezza della 2014 e finire con il graffio della 2017.
Ma è stato meraviglioso il sapore mediterraneo di colore e sale dei fiori di salvia che spiccavano nella 2015, un’annata di struttura che mi ha rapito in questo tasting. Con una sorprendente spalla acida ad intervallare il corpo fruttato e ben definito.
Per giungere al gran finale con la 2019 di cui confermo un passo in avanti importante verso una finezza si, più contemporanea e meno ornamentale ma anche vibrante e reattiva. Un futuro tutto da scrivere per una azienda che si è fatta precursore fondamentale nell’apertura di un nuovo capitolo della storia vinicola bolgherese.
E c’è una grande novità, con l’annata 2021 Ornellaia Bianco porterà in etichetta con grande orgoglio la specifica Bolgheri Bianco, rivendicando tutte le tipologie di bianco prodotte a Bolgheri. Non solo vermentino, insomma sono insomma finite le attese.
Ornellaia conta 10 ettari totali dedicati al bianco tra cui Sauvignon Blanc, Vermentino,
Viognier, Petit Manseng, Semillon e Verdicchio.
Il Direttore Axel Heinz
“Nel 2014 la varietà a bacca bianca nella Doc rappresentava l’8,2% del totale – ha spiegato il direttore del Consorzio Doc Bolgheri e Doc Sassicaia, Riccardo Binda -. Sostanzialmente si trattava solo di Vermentino, a parte quello nessun’altra varietà constava più di 5 ettari in tutto il territorio. Oggi le varietà bianche sono arrivate al 13% del totale e al Vermentino si sono affiancate due uve presenti in maniera significativa: ovvero il Viognier e il Sauvignon Blanc.
Al di là della superficie il dato significativo è sulla rivendicazione. Fino al 2014 infatti le bottiglie di Vermentino imbottigliate nell’anno si attestavano generalmente poco oltre le 400.000 unità e quelle di bianco a 40.000. Oggi questi numeri sono raddoppiati arrivando a oltre le 800.000 bottiglie di Vermentino e sfiorando le quasi 100.000 di Bianco. Dati alla mano dei quai 200 ha disponibili alla rivendicazione del Bolgheri Bianco (che include tutte le tipologie bianche), mediamente se ne rivendicano circa 130. Di norma chi fa Vermentino lo rivendica pertanto lo scarto rappresenta il terreno di sviluppo del Bolgheri Bianco, la cui crescita sinora è stata frenata da una base ampelografica obsoleta. Con il nuovo disciplinare lo scopo è proprio andare a valorizzare questa produzione finora inespressa in seno alla Doc”.