Agricola San Felice, Gruppo Allianz, ha acquistato la storica azienda di Bolgheri, Batzella, aggiungendola alla sua realtà bolgherese: Bell’Aja. Fondata nel 2000 da Franco Batzella e Khanh Nguyen ha partecipato allo sviluppo del territorio vinicolo e alla crescita della Doc Bolgheri. Sono circa 7 ettari e mezzo gli ettari vitati facenti parte della proprietà Batzella all’interno della Doc.

L’azienda vitivinicola Batzella è da sempre impegnata nella produzione di vini di ispirazione bordolese filtrati dalla spiccata personalità dei proprietari. L’azienda coltiva una superficie vitata di 7,5 ettari, principalmente dedicati a Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Syrah. Un investimento importante se si considera che un ettaro a Doc a Bolgheri può valere circa 500mila euro.
Con questa acquisizione, San Felice consolida la sua presenza sul territorio bolgherese dove dal 2016 possiede un vigneto di 6 ettari in località Le Sondraie, da cui ha origine l’azienda Bell’Aja. Il progetto di acquisizione prevede lo sviluppo di ulteriori 3,5 ettari di nuovi vigneti nei terreni della proprietà.
“San Felice è da oltre 50 anni presente in alcune delle zone vitivinicole più prestigiose della Toscana, come il Chianti Classico e Montalcino. A Bolgheri con questa acquisizione intendiamo fare sia un salto di dimensione, grazie alle nuove superfici vitate, ma anche e specialmente di qualità, dotandoci di una innovativa cantina (che sostituirà l’attuale) e di un  casale da dedicare agli appassionati di questo splendido terroir“ – ha commentato  Mario Cuccia, Presidente San Felice.

Ecco anche il messaggio di “addio al vino” pubblicato dalla famiglia Batzella sulla pagina social dell’azienda.

“Vorremmo condividere qui il nostro messaggio di addio inviato direttamente ai nostri amici e collaboratori del vino.
“L’anno 2021 che si è appena concluso ha dato tanto all’azienda vinicola Batzella, e questa grande prestazione è il risultato di un’ottima collaborazione tra voi e noi, nonostante gli straordinari momenti difficili legati al Covid. Grazie per il vostro apprezzamento per i nostri vini e per il vostro continuo supporto.
22 anni fa c’è voluto un po’ di coraggio per immergerci e iniziare a vivere il nostro sogno di vignaioli. Perché se non lo vivi, stai solo sognando di vivere. 22 anni dopo, è stato un viaggio così bello, siamo stati persino chiamati uno degli ultimi “romantici del vino” da alcuni dei nostri fan e dai nostri colleghi produttori.
Quindi oggi dobbiamo ammettere che ci vuole molto più di quel coraggio per dire: “Sì, l’abbiamo fatto, a modo nostro, e ora è il momento”, è il momento di appendere il cappello e lasciare che il nostro bellissimo sogno vada avanti per la sua strada (un percorso così dinamico che nemmeno 2 anni di Covid potrebbero rallentare). Questa volta infatti l’abbiamo lasciata andare avanti con una nuova generazione più giovane di vignaioli, piena di energia e innovazione, ma ben radicata nella storia e nella tradizione della Toscana.
Grazie per averci accompagnato in tutti questi anni e vi assicuro che, con lo stesso team guidato dall’enologo Attilio Pagli che da 18 anni è la nostra famiglia di vini, i vini Batzella rimarranno sempre vini artigianali che parlano di terroir e di emozioni. Vi auguriamo un nuovo anno 2022 ricco di gioia, successo e serenità. Addio, Khanh e Franco Batzella. “

Articolo precedenteFRESCOBALDI: PRIMO UFFICIO A BORDEAUX
Articolo successivoNUOVO ENOLOGO A POGGIO AL TESORO
Toscana pura, giornalista nel Dna, ho una laurea in lettere moderne conseguita all’università di Firenze. Non ricordo bene quando ho iniziato a scrivere, ma ero parecchio bassa. I colori e i profumi della natura mi hanno sempre ispirato, la mia valigia è piena di parole… e mi concedo spesso licenze poetiche… Poi è arrivato il vino, da passione a professione. A braccetto con la predisposizione e pratica attiva per i viaggi e la cucina internazionale e ancor più italiana… assaggiare ed assaggiare… sempre. E’ giunto il momento di scriverne, con uno spirito critico attento. Da sommelier ho affinato certe tecniche di degustazione ma quello che conta nel vino,come nella vita, è l’anima. Basta scoprirla. E’ bello raccontare chi fa il vino e come lo fa. Perché il vino è un’inclinazione naturale…