Famiglia Manfredini
Famiglia Manfredini

Famiglia ManfrediniCastagneto Carducci non sarebbe tale anche per la presenza di un Parco Giochi conosciuto non solo in Italia ma anche in Europa. Non c’è bambino che, in visita nel territorio, non abbia passato una giornata al Cavallino Matto. Icona di divertimento e allegria del luogo, vanto non solo per i proprietari. Loro, la famiglia Manfredini, che ha l’arte del divertimento nel sangue! Cominciò tutto Riccardo con la moglie Gioia Beltrame, dieci anni or sono. Anche se le radici scavano più lontano, ovvero agli inzi del Novecento, con il padre di Riccardo che addirittura portò in Italia il primo ottovolante. Poi la tradizione familiare si è arricchita con la collaborazione dei figli Alan e Ferdinando e le mogli Priscilla e Giusi. Oggi la storia continua più che mai con l’aiuto anche dei nipotini. Da sempre nel settore dei giochi, la famiglia Manfredini, originaria del Nord Italia, è stata tra i soci-fondatori del Parco Acquatico “Aquasplash” di Lignano Sabbiadoro. E le novità per il Parco Giochi di Marina di Castagneto non mancano perchè proprio per la stagione alle porte arriverà una nuova attrazione: l’ottovolante Freestyle, un omaggio contemporaneo alla tradizione tutta familiare.

Come e quando è nata l’idea del Parco Giochi a Marina di Castagneto? Volevamo acquistare un Parco Divertimenti in Italia e abbiamo saputo che il Cavallino Matto era in vendita. Ce ne siamo subito innamorati comprendendone le potenzialità di crescita e sviluppo. Il Parco era nato intorno agli anni ’90 dopo essere stato per 20 anni un ‘area con maneggio, campi da tennis e giochi per bambini e, pur essendo ben pensato, aveva bisogno di essere riorganizzato.

Come era allora Marina? Solo pineta con il viale a mare.

Com’è stato arrivare in questo comune dalla Romagna, dove avevate già una bella storia in fatto di parchi gioco?

La nostra famiglia viene dal nord, ci siamo sempre occupati di divertimento, infatti siamo stati soci-fondatori del Parco Acquatico “Aquasplash” di Lignano Sabbiadoro. Inoltre il nonno Ernesto, intorno ai primi decenni del ‘900, importò in Italia dalla Germania il primo ottovolante che pensate era tutto in legno!

Come vi siete abituati e adattati? Quali sono le differenze maggiori con la Toscana? In Toscana ci siamo trovati bene, ben accolti. Anche per i nostri figli, che frequentano le scuole e i bambini del posto, Castagneto Carducci ormai è la loro “casa”. Le differenze ci sono, sicuramente la qualità della vita e il clima toscano sono impareggiabili, di contro, nel Nord, le aziende del settore turismo sono più organizzate e sicuramente abituate a collaborare maggiormente.

Il Parco giochi è diventato in poco tempo un punto di riferimento anche fuori dalla Toscana, sono pochissimi i bambini che non lo conoscono, cos’ha funzionato? Il Parco Divertimenti oggi, grazie agli investimenti fatti è un punto di riferimento per le famiglie che trovano un ambiente pulito, divertente e tranquillo. Inoltre Cavallino Matto ha saputo mantenere una personale e forte identità e anche un profondo legame con il territorio: un luogo dove i bambini giocano in libertà senza essere intruppati in percorsi obbligati.

Com’è cambiato il Parco nel tempo? Dal 2006 ad oggi è stato completamente trasformato inserendo tante nuove attrazioni, sempre ponendo al centro le richieste delle famiglie e dei bambini. E’ stato riorganizzato dal punto di vista degli spazi, dei servizi e perfettamente conservato dal punto di vista ambientale con un’attenzione alla cura del verde e dei pini che sono la prima vera ricchezza per il Cavallino Matto

E il territorio? Il territorio toscano è molto bello e qui siamo alle porte della Maremma, una località suggestiva e molto ben conservata. A nostro avviso gli interventi fatti non hanno modificato l’immagine e hanno allo stesso tempo consentito il miglioramento dei servizi, condizione essenziale per uno sviluppo di qualità.

Avete un album di ricordi, o meglio quali sono quelli più belli legati al Parco?

Sicuramente nel cuore resta l’impatto positivo che Cavallino ebbe su di noi quando lo vedemmo la prima volta: ci conquistò il fatto che fosse immerso nel verde e tutt’oggi rimane l’unico Parco italiano in pineta.

Quando vi siete insediati questa era una zona in piena evoluzione, gli imprenditori facevano la fila. Oggi le cose sono un pò cambiate… In effetti 10 anni fa, quando arrivammo a Castagneto, la zona era in piena evoluzione, nascevano le cantine, gli alberghi e i villaggi turistici. Oggi, a causa della difficile congiuntura economica, anche questo territorio attraversa una fase critica…

Avete dei suggerimenti per rivitalizzare il turismo? Forse occorrerebbe una maggiore sinergia tra le attività del luogo, migliori servizi di collegamento con le zone vicine e con i principali porti ed aereoporti, una promozione turistica adeguata e un maggior numero di strutture ricettive.

Cosa manca secondo voi? La consapevolezza di “essere seduti su una miniera d’oro” e la voglia di cambiare.

Voi siete inseriti anche nel circuito parchi nazionale, ce ne parlate? Da sempre collaboriamo con Anesv, l’Associazione che raggruppa tutti i Parchi Divertimento italiani e da quest’anno la nostra responsabile marketing Monica Giuntini è stata eletta nel Consiglio Direttivo, un’occasione per confrontarci con gli altri su molti argomenti comuni come il tema della sicurezza, della

Il parco giochi non passa mai di moda. Dalla vostra grande esperienza vi sarete fatti un’idea di quale sia la carta vincente? Per fare questo lavoro serve restare un pò degli eterni bambini, vedere con i loro occhi. Solo così si rimane al passo coi tempi! I Parchi divertimento nonostante la crisi reggono e continuano ad essere di moda perché è la formula stessa ad essere vincente. Chi passa una giornata al Parco lascia tutti i problemi fuori e vive un’esperienza positiva insieme alle persone alle quali vuole bene. Per questo è sempre più importante che tutto sia perfetto. Il Cavallino in questo senso si sforza per migliorare ogni anno la qualità del Parco, investendo fortemente anche nel personale e nell’accoglienza con adeguati corsi di formazione.

Di padre in figlio, una impresa che sa rinnovarsi. La conduzione familiare è anche il segreto per resistere nel tempo? E’ un grande valore aggiunto, rappresenta l’esperienza che si tramanda e la passione che si rinnova: insomma le generazioni che si susseguono garantiscono il giusto nesso tra novità e tradizione.

Come vedete il Cavallino matto tra vent’anni? E una curiosità chi ha scelto e perchè questo nome? Il Cavallino tra 20 anni sarà il più grande Parco della Toscana, l’unico capace di mantenere la propria identità rinnovandosi continuamente. In origine, negli anni ’70, il Cavallino era un maneggio e tra tutti i cavalli ce n’era uno del tutto imprevedibile e matto. Fu allora che prendendo spunto dalla sua simpatia il Parco si intitolò Cavallino matto.

Inoltre la grande novità 2015 à la nuova attrazione in corso d’opera. Ci anticipate qualcosa? Siamo molto orgogliosi della novità 2015 che unisce due obiettivi. Il primo: si tratta di un ottovolante unico in Italia e secondo in Europa di tipologia Stand Up (su cui si sta in piedi con apposite imbracature anziché essere seduti), alto 30 metri e con un incredibile loop (cosiddetto giro della morte). Sarà collocato nella nuova area di tre ettari, Green Park e qui arriva il secondo obiettivo – consentendo al Parco un ampliamento atteso e necessario per fare un ulteriore salto di qualità. L’ottovolante sarà inaugurato con tutta probabilità a metà giugno. C’è davvero una grande attenzione anche da parte del pubblico di appassionati che non vede l’ora di provarlo.