L’arte può rappresentare il vero volano della crescita dell’appeal verso l’Italia, rivolta ai futuri visitatori stranieri, nei prossimi cinque anni. È quanto stabilisce in una relazione il Censis, chiamato da Ornellaia, la nota casa vitivinicola di Bolgheri, per analizzare lo stile di vita italiano e come viene percepito all’estero e tra i maggiori fruitori del nostro Made in Italy sia esso: emozionale, manifatturiero, artigianale, culturale etc… L’occasione è stata la presentazione del progetto Vendemmia d’artista, giunta alla nona edizione, in cui artisti di fama mondiale “personalizzano” l’etichetta del vino Ornellaia e realizzano anche una “scultura” ad edizione limitata per bottiglie di grande formato, ispirandosi ai caratteri dell’annata.

Per la 2014, definita l’Essenza, è sceso in campo l’artista brasiliano Ernesto Neto, chiamato anche alla biennale di Venezia, e attivo in un progetto con la tribù Huni Kuin dell’Amazonia: un seme stilizzato raffigurato nella bottiglia e un cappotto invece ad avvolgere i grandi formati (100 doppie magnum, 10 Imperiali e 1 Salmanazar. Nove unità saranno poi battute all’asta e il ricavato andrà al Solomon Guggenheim museum e Foundation di New York) per scaldarli, con una maglia intersecata e colorata, come in un abbraccio. Attualmente l’artista è impegnato nell’esplorazione dei rituali e delle tradizioni sciamaniche, attraverso lo studio della natura e le dinamiche che la regolano. Da qui l’idea del seme come essenza della vita. Ma tutto gira attorno alle emozioni: e quanto vale un’emozione? Secondo i sondaggi, se ben articolata e saputa comunicare, – si parla anche di un vero e proprio processo pedagogico per saper trasmettere l’italianità ( che si può tradurre in circa 10 miliardi in più all’anno)-, porteranno ad un incremento di più del 15% del fatturato, mettendo le ali al normale fatturato aziendale, che si traduce anche in un potenziamento della fetta di mercato di circa 90 milioni di potenziali nuovi clienti e di 4-5 miliardi di euro l’anno. Tre sono i punti cardine che emergono dalla ricerca del Censis: lo  “stile di vita” (che attesta al 42% l’originalità, la ricercatezza) perché molti stranieri hanno elevato a modello quel modo di vivere caratteristico degli italiani. Poi troviamo le “emozioni”  (45% sensazioni tattili, 25% la cultura, formazione) che ogni visitatore del Bel Paese pregusta ancora prima di essere giunto in Italia. Infine, il terzo aspetto è il “prodotto italiano vero e proprio” (qualità al 30% , bellezza al 29%, autenticità al 22) ovvero la fisicità concreta di un’idea, di un sogno, di un saper fare tutto Made in Italy. Dato che i consumi mondiali 2015 dei prodotti e servizi di lusso è stimato da Fondazione Altagamma superiore ai 1.000 miliardi di Euro, l’Economia delle Emozioni potrebbe spingerli  addirittura ad oltre 1.150. Inoltre, a fronte di un Export pari a 132 miliardi, un investimento sulle emozioni potrebbe farlo crescere sino a oltre 150 miliardi di euro (stime su dati Censis e Istat).

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